Esiste un ministero della morale?

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shiny ditto
view post Posted on 17/10/2018, 00:25 by: shiny ditto     +1   -1
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Esiste un ministero della morale?



Ritorno dopo tanto tempo e in questo post volevo provare a sviluppare una mia personalissima riflessione.
La tematica riguarda come diverse sensibilità possono convivere pacificamente nel rispetto e nella libertà reciproca.
In questi ultimi tempi seguo molto la politica e posso notare come tra i diversi schieramenti ci sia questa tendenza a voler imporre la propria sensibilità agli altri.
Da una parte chi è molto cristiano vorrebbe mettere il crocifisso negli edifici pubblici in modo da rappresentare un simbolo identitario della nostra cultura, mentre dall'altra parte ho visto molto spesso voler mettere manifesti negli edifici pubblici a supporto delle cause sociali che a loro stanno a cuore, ma questo non significa che queste poi stiano effettivamente a cuore a tutti.

Mi ha colpito molto in queste ultime ore un manifesto diffuso da una associazione Pro Vita Onlus dove dice "due uomini non fanno una madre", in poche parole è un manifesto contro l'utero in affitto.
Tutte le varie associazioni LGBTQ e affiliate si stanno attivando per far rimuovere quel manifesto (e hanno segnalato in massa il post su instagram) perchè secondo il loro punto di vista è inaccettabile che queste persone possano diffondere la loro opinione perché urta la loro sensibilità.
Eppure chi è contro l'utero in affitto, l'aborto o le adozioni a coppie omosessuali potrebbe dire esattamente la stessa cosa, cioè che i manifesti a favore di queste cause sociali urtano la loro sensibilità e come tali non devono avere diritto di manifestare.

Ma siamo davvero sicuri che ad una democrazia faccia bene questa modalità di dialogo? a mio parere rischia solamente di polarizzare e radicalizzare i due schieramenti.
Io non ho mai sopportato l'idea che ci siano o i medievali da una parte o i progressisti del futuro dall'altra, anche perché ho conosciuto gente di idee conservatrici che anche se non condivideva certe cose aveva assolutamente il massimo rispetto per realtà diverse dalle sue, così come ho visto dei "progressisti" avere un'idea molto stereotipata delle realtà che difendevano.
Basta solo pensare a tutte quelle donne che sono stra a favore dei diritti omosessuali ma poi appena ne incontrano uno lo trattano come se fosse un cagnolino con la classica esclamazione: "Ho sempre sognato di avere un migliore amico gay", come se il suo orientamento sessuale lo rendesse diverso da un uomo qualsiasi.

Allora qui però entra in gioco un successivo dibattito: perché io devo rinunciare ad una mia potenziale libertà solo perché uno che non è nella mia situazione non è d'accordo?
Allora io faccio la seguente riflessione: suddividiamo la società nelle due fazioni che ho citato prima, i medievali da una parte e i progressisti dall ' altra.
I progressisti vincono le elezioni e decidono di fare tutte le leggi su misura della loro sensibilità schiacciando e opprimendo chi ha una sensibilità opposta alla loro.
Questo però inevitabilmente porta anche a chi ha posizioni conservatrici moderate ad assumere posizioni più estremiste, poiché sente che la sua sensibilità viene calpestata e difficilmente sentendosi sotto attacco sarà ben più disposto ad un dialogo.
Ora supponiamo che cambi il mondo politico: i "medievali" vincono le elezioni.
In seguito a tutta l'oppressione subita dalla scorsa amministrazione decidono di vendicarsi abolendo tutto ciò che i "progressisti" hanno fatto trattandoli nella stessa maniera.

Io penso che in una democrazia sia importante che anche sensibilità opposte abbiano il coraggio di trovarsi attorno ad un tavolo e discutere su cosa fare.
è chiaro che tutte le parti prese in causa dovranno vincere e perdere qualcosa.
Ma io penso che questo sia l'unico modo per riuscire a creare qualcosa di consistente che permetterà di resistere ad eventuali cambi di amministrazione.
Inoltre dialogare permette di immedesimarsi anche nel punto di vista dell'altro e questo porta anche a trovare una mediazione non solo con ciò che provi tu, ma anche con ciò che provano gli altri.

Io sono sempre stato un sostenitore dell'individualismo e credo che ogni individuo dovrebbe cercare di sviluppare la propria morale e le proprie idee come meglio creda senza che uno stato gli imponga in cosa credere.
Poi certamente esiste una base culturale a cui volendo o non volendo dobbiamo rendere conto, anche perché le differenze ci arricchiscono, ma a volte avere qualcosa in comune ci fa sentire più a nostro agio.

Bisogna accettare, sia politicamente che nella vita privata, che non si può avere sempre ragione.
è proprio per questo ho intitolato il post con "Esiste un ministero della morale?".
Ogni persona può avere una propria visione del mondo e della giustizia sociale e a volte concezioni differenti possono essere opposte.
è giusto che ognuno di noi lotti per le sue idee, ma ad un certo punto bisogna anche dialogare con chi la pensa in modo opposto a te e soprattutto bisogna essere disposti non solo a vincere qualcosa a favore delle proprie idee, ma anche a perdere qualcosa a favore delle idee altrui.
 
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7 replies since 17/10/2018, 00:25   318 views
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