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kostakiPosted: 26/10/2018, 22:52
CITAZIONE
come quella esercitata da Selvaggia Lucarelli che punta a far perdere il lavoro a tutti quelli che condividono cose "scandalose" sui social.

quella ha la morale di una murena, ed è dispsot a tutto pur di farsi notare, dato che il male che fa agli altri non lo sente sulla sua pelle, la cosa era più ampia, con l'aiuto della sua "redazione" di infiltrati (pare avesse radunato più di 100 informatori fanatici) "segnalava" a seconda dela situaizone anche a genitori, scuole, coniugi, eccetra, una vera e propria "gogna" che spsso era rivolta contro minorenni, a volte, come nel caso di Lucio Rizzica, era accompagnata da un "attacco di troll", un piccolo esercito di lucarelltroll si precipitò ad informare la "vittima" (un cronista sportivo di Sky) che avrebbero immediatamente disdetto l'abbonamento se Sky (che era stato "informata") non lo avesse cacciato, inutile dire che il giornalista, preda ben più dura dei ragazzini che solitamente perseguitavano, li accolse a sberleffi, e lavora ancora per Sky :lol:
CITAZIONE
Mi ricordo ancora di Saverio Tommasi che addirittura definì marcio il poliziotto che si era preso una pallottola per ammazzare quel terrorista che aveva fatto l'attentato in Germania ed era venuto nelle zone di Sesto San Giovanni solo perché condivideva dei post contro la Boldrini.

questo è peggio, perchè è sincero, crede davvero quello che dice, il fatto paradossale è che è lui, il fanatico che sprizza odio da ogni poro, èesattamente quello che dice, con atteggiamenti di pura facciata, di combattere, ma lo fa sopratutto perchè ne è convinto (e un pochino per convenienza)
CITAZIONE
O più recente il caso di James Gunn che è stato licenziato per dei tweet scritti 10 anni fa e per di più cancellati.

e il tizio che anni fa aveva registrato una conversazione "sessista" di Trump e l'ha tirata fuori, anche quella dopo un decennio? :lol:

in quanto alla propaganda politica, non è solo quella contro trump, a sembrarmi folle e nauseante, ma quello che mi spavanta è che vi siano persone, che mi erano sempre sembrate ragionevoli, se non intelligenti, che si bevono tutto acriticamente
shiny dittoPosted: 23/10/2018, 22:38
Certo esiste la violenza sul lavoro, come quella esercitata da Selvaggia Lucarelli che punta a far perdere il lavoro a tutti quelli che condividono cose "scandalose" sui social.
Mi ricordo ancora di Saverio Tommasi che addirittura definì marcio il poliziotto che si era preso una pallottola per ammazzare quel terrorista che aveva fatto l'attentato in Germania ed era venuto nelle zone di Sesto San Giovanni solo perché condivideva dei post contro la Boldrini.
O più recente il caso di James Gunn che è stato licenziato per dei tweet scritti 10 anni fa e per di più cancellati.
Quindi qualcuno aveva già in mente di tirarli fuori al momento opportuno.

Ma anche la violenza usando la stampa per criticare su ogni minima cosa che fai, soprattutto se sono giudizi personali.
Mi ricordo ancora di un articolo o del Corriere o della Repubblica dopo l'elezione di Trump scrisse un titolo con "Primo effetto Trump" accompagnato da un'aggressione razzista in un paese europeo.
Come se questa aggressione fosse dipesa da lui.
Ma anche tutti gli articoli sul rapporto fra Melania e Trump.
kostakiPosted: 23/10/2018, 01:38
CITAZIONE (shiny ditto @ 23/10/2018, 02:16) 
Radical Chic: appartenente ad un ceto borghese e benestante.
Poiché decide di passare il suo tempo a leggere dei libri invece che andare a ubriacarsi in giro per il mondo e a fare balletti stranosessuali alla Gianluca Vacchi allora si sente come il salvatore del mondo.
L'unico che con le sue idee può "educare" la plebe poco colta al corretto pensiero.
Lo svantaggio è che difficilmente riuscirai a farci un confronto da pari, lui si sentirà sempre superiore a te.

questi sono ancora i mezzi uomini :lol: il vero radical chic è davvero alto borghese, anche se nella categoria c'è posto per "celebrità" dello spettacolo o dell'informazione
CITAZIONE (shiny ditto @ 23/10/2018, 02:16) 
Il vantaggio è che difficilmente è una persona violenta.

non fisicamente, per il lavoro sporco ci sono i fattoni, ma ci sono anche altri tipi di violenza
shiny dittoPosted: 23/10/2018, 01:16
CITAZIONE (kostaki @ 23/10/2018, 02:06) 
CITAZIONE (shiny ditto @ 23/10/2018, 01:08) 
il mio ex prof (e anche del fattone) gli ha risposto che nel caso in cui lei realmente abbia sfruttato la vicenda di suo fratello non è una gran persona.

bè, se è vero (e sottolineo se) che il fratello e figlio era stato praticamente cacciato e non avevano più contatti (volontariamente) da tempo, il fatto che la sorella voglia comunque giustizia per lui, ci sta tutto, che ne approfitti per fare carriera politica, è un pochino spietato, ma al tuo conoscente fattone, che non è un radical chic (quelli veri sono pochi) ma un loro scimmiottatore / fan (sono come gli ominicchi, che fingono di essere uomini, per sentirsi tali) questo non importa, è ben indottrinato, e se gli presentano qualcunoa cui applaudire, lui applaude :lol:

Ma infatti io non stavo parlando di radical chic.
I radical chic sono persone che sono convinte di sapere tutto solo perché magari hanno letto molti libri o hanno elevati titoli di studio.
Lui è stato bocciato 3 volte ghost1 e non è di certo una persona colta.
Secondo me le due categorie radical chic e centro sociale vanno suddivise bene:

Radical Chic: appartenente ad un ceto borghese e benestante.
Poiché decide di passare il suo tempo a leggere dei libri invece che andare a ubriacarsi in giro per il mondo e a fare balletti stranosessuali alla Gianluca Vacchi allora si sente come il salvatore del mondo.
L'unico che con le sue idee può "educare" la plebe poco colta al corretto pensiero.
Lo svantaggio è che difficilmente riuscirai a farci un confronto da pari, lui si sentirà sempre superiore a te.
Il vantaggio è che difficilmente è una persona violenta.

Centro Sociale: Questa persona invece è molto diversa da quella "illuminista" dei radical chic, di solito sono figli di gente benestante ma si spacciano per gente che non lo è perchè bisogna "combattere il capitale".
Questi non hanno niente di intellettuale, sono pura ideologia irrazionale in cui non può esistere nessun tipo dibattito, neanche su piani diversi.
Se hai idee diverse dalle sue ti etichetta, ti insulta e spesso ti intimidisce o cerca di impedirti di esprimere le tue opinioni, perché tu non hai diritto a nessuna rappresentanza culturale nella loro concezione.

Secondo me entrambe le categorie sono in linea con ciò di cui si sta parlando nel topic ma cambiano i background culturali e le modalità di manifestazione del pensiero
kostakiPosted: 23/10/2018, 01:06
CITAZIONE (shiny ditto @ 23/10/2018, 01:08) 
il mio ex prof (e anche del fattone) gli ha risposto che nel caso in cui lei realmente abbia sfruttato la vicenda di suo fratello non è una gran persona.

bè, se è vero (e sottolineo se) che il fratello e figlio era stato praticamente cacciato e non avevano più contatti (volontariamente) da tempo, il fatto che la sorella voglia comunque giustizia per lui, ci sta tutto, che ne approfitti per fare carriera politica, è un pochino spietato, ma al tuo conoscente fattone, che non è un radical chic (quelli veri sono pochi) ma un loro scimmiottatore / fan (sono come gli ominicchi, che fingono di essere uomini, per sentirsi tali) questo non importa, è ben indottrinato, e se gli presentano qualcunoa cui applaudire, lui applaude :lol:
shiny dittoPosted: 23/10/2018, 00:08
Certo, loro continuano a farlo perché chiaramente i conservatori non lì opprimono alla loro stessa maniera.
In questi giorni riflettevo su tante cose e proprio ieri ho assistito ad una cosa abbastanza spiacevole.

Un mio prof delle superiori spesso condivide fake news sul suo profilo social o comunque pensieri molto di "pancia" anche se poi lui mette anche molti post sia contro il fascismo sia contro il comunismo, ha deciso di condividere un post contro Ilaria Cucchi.
Ma lui lo conosco di persona ed è assolutamente una bravissima persona molto tollerante ed in più è anche una persona quasi nella terza età con 65 anni.
Solo che anche lui ha le sue idee e giuste o sbagliate che siano vanno rispettate anche perché nessuno può togliergli il diritto di voto.
Così un ragazzo da "centri sociali" e "socialmente impegnato" nella legalizzazione della marijuana (Il suo profilo instagram è pieno di coltivazioni :asd: ) e che spesso è venuto ad insultarmi sul mio profilo Facebook gli ha scritto "Prof ma che merda condivide???" , il mio ex prof (e anche del fattone) gli ha risposto che nel caso in cui lei realmente abbia sfruttato la vicenda di suo fratello non è una gran persona.
Un pensiero che sicuramente può creare opinioni anche radicalmente opposte ma la risposta del mio ex compagno di classe mi ha fatto veramente schifo: ha cominciato ad insultarlo personalmente dicendogli che gli dovevano dare l'assegno di invalidità e che era una vergogna che lui faceva ancora il professore in una scuola.
Il mio ex prof ha deciso di non rispondergli, ma appeno lo vedo gli mando tutta la mia solidarietà, perché so che è una bravissima persona e per quanto posso capire che i dibattiti politici a volte urtano molto la sensibilità delle persone, non credo che questi toni intimidatori siano il modo migliore per cambiare le cose.
kostakiPosted: 17/10/2018, 23:15
mi ha colpito particolarmente questa parte

CITAZIONE (shiny ditto @ 17/10/2018, 01:25) 
I progressisti vincono le elezioni e decidono di fare tutte le leggi su misura della loro sensibilità schiacciando e opprimendo chi ha una sensibilità opposta alla loro.
Questo però inevitabilmente porta anche a chi ha posizioni conservatrici moderate ad assumere posizioni più estremiste, poiché sente che la sua sensibilità viene calpestata e difficilmente sentendosi sotto attacco sarà ben più disposto ad un dialogo.
Ora supponiamo che cambi il mondo politico: i "medievali" vincono le elezioni.
In seguito a tutta l'oppressione subita dalla scorsa amministrazione decidono di vendicarsi abolendo tutto ciò che i "progressisti" hanno fatto trattandoli nella stessa maniera.

il problema dei "progressisti" è che da qualche decennio (la cosa è iniziata in usa negli anni 90) non sono più davvero tali, i loro partiti e movimenti sono ormai controllati da fazioni estremiste che hanno polarizzato la politica, la pratica normale è la demonizzazione dell'avversario (e la proprio autosantificazione) con cui non è possibile nessuna forma di colloquio o compromesso, nemmeno per ottenere risultati positivi, se non si vuole essere tacciati di "tradimento"

a questa pratica si è aggiunta quella, più recente e forse figlia delle prime sconfitte elettorali, della criminalizzazione degli elettori rei di non votarli, e tutto questo lo fanno per puro fanatismo, in realtà (lo stiamo vedendo ora in Italia) quando i "medioevali" (chiamiamoli conservatori, e per quanto anche loro si estremizzino come reazione agli estremisti "progressisti" non arrivano mai agli stessi eccessi) vincono le elezioni i "progressisti" moltiplicano i loro eccessi, giustificandosi con la "difesa di quello che hanno realizzato", ma ovviamente non "aspettano che sia necessario" si "difendono preventivamente" :lol: è una vera difesa? direi di no, è solo un proseguio di quello che stavano già facendo, l'aggressione (verbalmente) violenta al "nemico" che in realtà non ha tempo ed energie da spendere nella mera abolizione di quello che hanno fatto i "progressisti"
shiny dittoPosted: 17/10/2018, 00:25

Esiste un ministero della morale?



Ritorno dopo tanto tempo e in questo post volevo provare a sviluppare una mia personalissima riflessione.
La tematica riguarda come diverse sensibilità possono convivere pacificamente nel rispetto e nella libertà reciproca.
In questi ultimi tempi seguo molto la politica e posso notare come tra i diversi schieramenti ci sia questa tendenza a voler imporre la propria sensibilità agli altri.
Da una parte chi è molto cristiano vorrebbe mettere il crocifisso negli edifici pubblici in modo da rappresentare un simbolo identitario della nostra cultura, mentre dall'altra parte ho visto molto spesso voler mettere manifesti negli edifici pubblici a supporto delle cause sociali che a loro stanno a cuore, ma questo non significa che queste poi stiano effettivamente a cuore a tutti.

Mi ha colpito molto in queste ultime ore un manifesto diffuso da una associazione Pro Vita Onlus dove dice "due uomini non fanno una madre", in poche parole è un manifesto contro l'utero in affitto.
Tutte le varie associazioni LGBTQ e affiliate si stanno attivando per far rimuovere quel manifesto (e hanno segnalato in massa il post su instagram) perchè secondo il loro punto di vista è inaccettabile che queste persone possano diffondere la loro opinione perché urta la loro sensibilità.
Eppure chi è contro l'utero in affitto, l'aborto o le adozioni a coppie omosessuali potrebbe dire esattamente la stessa cosa, cioè che i manifesti a favore di queste cause sociali urtano la loro sensibilità e come tali non devono avere diritto di manifestare.

Ma siamo davvero sicuri che ad una democrazia faccia bene questa modalità di dialogo? a mio parere rischia solamente di polarizzare e radicalizzare i due schieramenti.
Io non ho mai sopportato l'idea che ci siano o i medievali da una parte o i progressisti del futuro dall'altra, anche perché ho conosciuto gente di idee conservatrici che anche se non condivideva certe cose aveva assolutamente il massimo rispetto per realtà diverse dalle sue, così come ho visto dei "progressisti" avere un'idea molto stereotipata delle realtà che difendevano.
Basta solo pensare a tutte quelle donne che sono stra a favore dei diritti omosessuali ma poi appena ne incontrano uno lo trattano come se fosse un cagnolino con la classica esclamazione: "Ho sempre sognato di avere un migliore amico gay", come se il suo orientamento sessuale lo rendesse diverso da un uomo qualsiasi.

Allora qui però entra in gioco un successivo dibattito: perché io devo rinunciare ad una mia potenziale libertà solo perché uno che non è nella mia situazione non è d'accordo?
Allora io faccio la seguente riflessione: suddividiamo la società nelle due fazioni che ho citato prima, i medievali da una parte e i progressisti dall ' altra.
I progressisti vincono le elezioni e decidono di fare tutte le leggi su misura della loro sensibilità schiacciando e opprimendo chi ha una sensibilità opposta alla loro.
Questo però inevitabilmente porta anche a chi ha posizioni conservatrici moderate ad assumere posizioni più estremiste, poiché sente che la sua sensibilità viene calpestata e difficilmente sentendosi sotto attacco sarà ben più disposto ad un dialogo.
Ora supponiamo che cambi il mondo politico: i "medievali" vincono le elezioni.
In seguito a tutta l'oppressione subita dalla scorsa amministrazione decidono di vendicarsi abolendo tutto ciò che i "progressisti" hanno fatto trattandoli nella stessa maniera.

Io penso che in una democrazia sia importante che anche sensibilità opposte abbiano il coraggio di trovarsi attorno ad un tavolo e discutere su cosa fare.
è chiaro che tutte le parti prese in causa dovranno vincere e perdere qualcosa.
Ma io penso che questo sia l'unico modo per riuscire a creare qualcosa di consistente che permetterà di resistere ad eventuali cambi di amministrazione.
Inoltre dialogare permette di immedesimarsi anche nel punto di vista dell'altro e questo porta anche a trovare una mediazione non solo con ciò che provi tu, ma anche con ciò che provano gli altri.

Io sono sempre stato un sostenitore dell'individualismo e credo che ogni individuo dovrebbe cercare di sviluppare la propria morale e le proprie idee come meglio creda senza che uno stato gli imponga in cosa credere.
Poi certamente esiste una base culturale a cui volendo o non volendo dobbiamo rendere conto, anche perché le differenze ci arricchiscono, ma a volte avere qualcosa in comune ci fa sentire più a nostro agio.

Bisogna accettare, sia politicamente che nella vita privata, che non si può avere sempre ragione.
è proprio per questo ho intitolato il post con "Esiste un ministero della morale?".
Ogni persona può avere una propria visione del mondo e della giustizia sociale e a volte concezioni differenti possono essere opposte.
è giusto che ognuno di noi lotti per le sue idee, ma ad un certo punto bisogna anche dialogare con chi la pensa in modo opposto a te e soprattutto bisogna essere disposti non solo a vincere qualcosa a favore delle proprie idee, ma anche a perdere qualcosa a favore delle idee altrui.